Cost per wear: cos'è?

Cost per wear: cos'è?

Il mondo della moda ha un impatto significativo sull'ambiente e sulla società, dallo sfruttamento dei lavoratori alla produzione di rifiuti tossici. Inoltre, la cultura del fast fashion ha portato a un aumento del consumo di abbigliamento a basso costo, con conseguenze negative sia per l'ambiente che per la nostra economia.

In questo contesto, il Cost per Wear (CPW) sta diventando sempre più rilevante come un modo per valutare il valore di un capo non solo in termini di prezzo, ma anche in base al suo impatto ambientale e sociale. Questo approccio ci spinge a considerare la qualità e la longevità del capo, piuttosto che il prezzo a breve termine, e ci aiuta a fare scelte di acquisto più consapevoli e sostenibili.

Più nel dettaglio, il cost per wear (CPW) è il modo di calcolare il valore dei vestiti in base al numero di volte in cui si indossano.

Il calcolo è molto semplice: il prezzo del capo diviso numero di volte in cui viene indossato. In questo modo si ottiene il numero che rappresenta il costo del prodotto in base al suo ciclo di vita: un capo di qualità dura di più e viene indossato di più, in questo modo il CPW si abbassa, come anche l’impatto ambientale.  

La costante richiesta di vestiti a basso costo ha permesso al fast fashion di normalizzare un tipo di produzione di massa che è responsabile di condizioni disumane di molti lavoratori e una delle principali cause di inquinamento. Riduzione dei costi e semplificazione dei processi hanno portato la produzione a raddoppiare e il numero di capi acquistato ogni anno ad aumentare del 60%, seguendo un ciclo di vita lineare che non è più sostenibile.

Si parla di valori in tutti i sensi: tenere in considerazione il Cost per Wear significa cambiare approccio nelle proprie scelte d’acquisto; è un modo oggettivo per capire che un prodotto di qualità, anche se apparentemente più caro, è un vantaggio economico e per l’ambiente. 

Riciclo, ri-uso e circolarità sono parole chiave per orientarsi consapevolmente nelle proprie scelte di consumo.

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